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« il: Maggio 22, 2015, 12:41:58 »
In primis devo ringraziare Birik per la risposta estremamente esaustiva e ottimamente corredata da documentazione. A questo punto ho deciso che in una delle prossime puntate che farò sulla costiera, costiera amalfitana ovviamente, prenoterò da "Torre del saracino" informandomi se si può avere il sartù. E' probabile che incontri anche il tuo amico, dovrebbe essere facile dicendo che abbiamo in comune una conoscenza che ha un ristorante a Capo Verde. Inoltre terrò presente, la prossima volta che preparerò il sartù, tutto quanto letto, con esclusione della besciamella perché non mi piace.
Un ulteriore ringraziamento, perché parlando del polpo. mi ha riportato alla mente un uso che oggi, purtroppo non esiste più. "O bror'e purp" cioè il brodo di polpo si preparava per strada ed era una tradizione rimasta viva più o meno fino alla fine degli anni sessanta. C'era una enorme marmitta che bolliva con dentro una "purpessa" polpo di dimensioni più che ragguardevoli; il brodo veniva servito nei bicchieri cosiddetti infrangibili dell'epoca, che avevano una enorme tendenza a rompersi, e dentro ci si metteva una "ranfetella" pezzo di tentacolo; il tutto era strapieno di pepe. Io andavo a piazza Porta Capuana le sere di inverno e vi assicuro che dopo un bicchiere si cominciava a sudare.