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Post - Ceci

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Laboratorio di scrittura creativa / La nicchia
« il: Febbraio 16, 2014, 00:02:42 »
Spiavo il mondo dalla mia personale nicchia. Una nicchia solida e forte in cui soltanto io potevo " entrarvi".
Per me fu sempre così fin da ragazzino. Ricordo che a scuola mi piaceva osservare , scrutare, spiare le persone. No , non ero lo sfigato di turno, non ero come Steve Calligan, lui si che si portava il pranzo da casa , lui era uno di quelli che non aveva alcuna speranze con le ragazze e che non sarebbe mai entrato nel torneo di rugby di fine anno , io non ero così,niente affatto . Avevo parecchi amici e una volta Will il figo della scuola mi invitó al "loro" tavolo in mensa. Solo che a me non interessava . Preferivo essere estraneo a tutte le vicende , vivere una mia personalissima vita in cui il rischio non esisteva e il vero centro ero io solamente. Certo mi piaceva essere informato sui fatti che accadevano agli amici oppure sui piccoli pettegolezzi della città, informato si ma preferivo non entrarvi. Avevo come paura, paura di poter soffrire, paura di poter essere deriso , paura che la benché minima cosa potesse accadere. Il giudizio degli altri mi intimoriva terribilmente , non so il perché ma permettevo che questi " altri" fossero superiori a me , permettevo loro di giudicarmi, così facendo io ero il debole , quel posto me l'ero scelto io stesso , una assegnazione autolesionista .  Nella vita il carattere che sviluppiamo ci rende inconsapevolmente artefici di ció che facciamo , del nostro stesso agire. Chi aveva permesso che Will potesse essere il figo della scuola, chi aveva determinato che Steve Calligan fosse lo sfigato di turno? Solo noi l avevamo deciso , o meglio solo loro. Un giorno uno si sveglia , si guarda allo specchio e magicamente capisce il suo " potere" un potere del tutto artificiale creato da altri , ma che noi abbiamo accettato , abbiamo lasciato che le cose corressero, non ci siamo opposti al loro ciclo ed eccoci qui , ecco come si forma uno steve ... Il prototipo will invece no, è lui uno degli artefici del potere è lui che decide chi deterrà lo scettro . Tutto ció è un principio assolutamente privo di senso ma che il mondo arrendevole accetta senza proferire parola. Per questo motivo ho da sempre amato quell' angolino in disparte, quella magica atmosfera di chi è completamente e surrealmente apolide , si apolide del proprio mondo e della propria vita . Il non avere un ruolo determinato , passivamente accettato ti permette di essere contemporaneamente più persone, potevo essere allo stesso tempo o steve , o will oppure molto più semplicemente  me stesso.

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Laboratorio di scrittura creativa / Il tuffo nella vita
« il: Luglio 25, 2013, 02:59:07 »
Noi eravamo così, noi eravamo quello.
La nostra vita era ancorata su un lungo e sicuro trampolino. Un trampolino che per noi era sinonimo di rifugio, di sicurezza, preferivamo non rischiare. "Perchè mai , ci dicevamo, tuffarsi , perchè tentare una follia del genere , la brezza si sentiva anche dallo stare in alto , comodamente sdraiati su quel trampolino , certo era una brezza molto inferiore che si riusciva solo a percepire in radi momenti, ma comunque vi era.  La prospettiva sotto di noi quale era? Bè era una profonda, immensa piscina, una piscina di cui a stento si riusciva ad intravedere il fondo , una piscina fatta di insicurezze, paure ma anche grandi emozioni, una immensa piscina chiamata vita.
Ricordo ancora il momento in cui decidemmo di rischiare, di vivere , di tentare , insomma di tuffarci ,insieme , mano nella mano, fu una scelta all' unisono , senza ripensamenti , senza rammarico , una scelta decisa e forte proprio come eravamo diventati noi.
Io lo capii subito che ci saremmo dovuti tuffare ,che ció era la cosa giusta , tu invece , con tutte le tue insicurezze, dovevi essere convinta . Ora ho una abile nuotatrice al mio fianco e questa nuotatrice sei tu . Oh ti prego stiamo qui ancora, per sempre, non risaliamo, decidiamo di nuotare fino a quando stremati le nostre forze ci obbligheranno a smettere, galleggiamo fino a quando le nostre dita saranno diventate raggrinzite. Non dobbiamo più avere paura , ci sosteremo a vicenda , in due non c ' è bisogno di toccare il fondo poichè ci si puó sorreggere all' altro , in due non c ' é bisogno di costringere le nostre angosce a dissolversi , in due si puó , in due si è , in due si vive.

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Laboratorio di scrittura creativa / La differenza fra noi
« il: Aprile 14, 2013, 00:19:13 »
Usciva musica dai miei polmoni. Musica che parlava di noi, musica cha parlava con noi.
 A ripensarci bene mi chiedo perché tu te ne sia andata. Oh no , non te ne sto facendo una colpa.
Calmati adesso, sento già le tue lamentale, troppo forti per non forarmi i timpani. Sento i tuoi passi arrabbiati, nervosi, quasi a scatti. Perché tutto ció? Non sapevo rispondore ieri e non so rispondere oggi. O forse si. Forse io ero in cerca di quell' essenza profumata del mondo che per me odora di felicità, di amore e di amicizia. Per te aveva, invece, un profumo diverso, più marcato, più concreto. Non concepivi il fatto che io potessi vedere il cielo rosa e le nuvole verdi. Perché? Perchè non hai mai lasciato che la fantasia affiorasse in te, ti percuotesse , ti minacciasse?
Sono debole, vulnerabile , ne sono consapevole; questa mia fragilitá, peró, mi permette di osservare il mondo , io non mi limito a guardare , credo che  questa sia la principale differenza fra noi..

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Laboratorio di scrittura creativa / Una scomoda verità
« il: Febbraio 03, 2013, 23:40:41 »
La verità era solo una : una pura , limpida verità che non si poteva confondere con la finzione o chissà cos' altro. La realtà era che temevo profondamente le forti emozioni ,per me erano solo sinonimo di una ansia lacerante. Avevo paura di vivere , di spiccare il volo, per questo rimandavo costantemente ad un futuro che in verità sarebbe stato identico al presente. Ero un piccolo uccellino impaurito che preferiva la tranquillità e il calore del suo nido protetto piuttosto che l' intrepida e caotica società che gli si prospettava sotto gli occhi.
Spiavo il mondo dall' alto , spiavo i rumori, i colori , intravedevo spensieratezza e serenità. Ma io non avevo il coraggio di calarmi in tutto ció , io me ne sentivo al di fuori; probabilmente ero solo una codarda lo so, ma per me quel nido era un barriera di vitale importanza, una barriera di eterna sofferenza.

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Laboratorio di scrittura creativa / Io e il mio spirito
« il: Gennaio 19, 2013, 10:28:25 »
Che cosa c'era in me che non andava?! Il nome per caso?!? No, quello non poteva essere poichè l'avevo cambiato ben cinque volte dalla mia nascita. Forse invece non andava la mia pettinatura da frickettone bastardo, con il ciuffo all' insú e le basette tagliuzzate.
Casey mi chiamó quel pomeriggio mi disse di raggiungerlo a casa sua, mi doveva fare vedere una cosa. Arrivato da lui capii. Avevo percorso cinque miglia per comprendere che ció che non andava in me era il mio fottuto spirito. Uno spirito non abbastanza veloce da percepire le nuvole correre nel cielo, uno spirito che non riusciva a non tartagliare nel dare gli ordini al cervello, uno spirito che non era pronto per l'avventura; uno spirito, insomma, ancora parzialmente non vivo, una sorta di feto che stava gemendo perché non poteva avere ció di cui aveva bisogno. Il mio latte era  la linfa incandescente del mondo e io dovevo solo imparare a gustarla, senza sbrodolarmi.

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Laboratorio di scrittura creativa / Re:Mostrare
« il: Gennaio 17, 2013, 23:44:56 »
Da brividi! Bello e commovente allo stesso tempo!

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Laboratorio di scrittura creativa / La scelta
« il: Gennaio 12, 2013, 00:43:14 »
Solo una cosa mi spingeva a farlo. Non ero un tutelato dello stato o un prediletto divino. Fondamentalmente ero uno squattrinato , peró avevo la mia vita e la mia terra. Respiravo aria pura e i miei polmoni erano liberi. Così lo feci. Quelli che salutai furono pochi, praticamente nulli; raccontavo balle sul mio conto , come che sarei andato a Seattle per diventare un grande imprenditore. Professavo frasi del genere :" un giorno vedrete stampata la mia faccia accanto a quella del presidente"! Io non ci credevo ma la gente si , oh eccome se ci credeva. Una volta il vecchio droghiere del paese, Bob, mi chiese addiritura un autografo! Diceva che in un futuro non molto lontano l' avrebbe venduto e così avrebbe potuto guadagnare una cospicua somma di denaro. Io non aspettai quel futuro . Fu una mattina di luglio quando decisi di partire. Con me portavo solamente un taccuino, una bandana per prottegermi dal sole ardente e lo spirito e la voglia di vivere di un forsennato disperatamente ingenuo e caparbio.

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Laboratorio di scrittura creativa / Re:Immaginandosi kerouack
« il: Gennaio 12, 2013, 00:40:31 »
Bene bene ! Ne sono felice! :D

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Laboratorio di scrittura creativa / Re:Immaginandosi kerouack
« il: Gennaio 09, 2013, 23:30:52 »
Scusate , scusate , scusate. Probabilmente sono errori di distrazione;inoltre non avevo riletto! Giuro , solitamente, non sono cosí sgrammaticata ;D !! Comunque non sapevo come renderlo, ma con il termine "refrattario" volevo creare una sorta di paradosso rispetto alla riga precedente!

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Laboratorio di scrittura creativa / Immaginandosi kerouack
« il: Gennaio 06, 2013, 01:34:09 »
Eppure bruciavo, bruciavo come un fiammifero. Peró i fiammiferi bruciavano tutto ad un colpo mentre io no , io ero più refrattario alle emozioni , non mi lasciavo mai andare completamente, la mia parte razionale era costantemente vigile. Non ero un allegro ragazzo del west con una birra in mano e alcun problema nella mente. Cazzo avrei potuto godermi la costa d' oro , ma d' altronde io ero un fottuto genio inconpreso! La gente balbettava al mio cospicuo e io mi sentivo a disagio come se fossi appena sbarcato dalla luna ; le mie frasi assurde , senza senso mettevano in soggezione e i miei occhi stralunati facevano capire che io non appertenevo a questa galassia. Io appartenevo al cielo.

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