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« il: Maggio 23, 2012, 17:30:31 »
Caro Rubio, non mi arrabbio affatto, anche sono molto permaloso. Scrivo per il teatro ormai da quarant'anni, quindi puoi immaginare quante critiche buone, cattive, malevoli ho ricevuto. Ora, che il testo di Dopo la prima morte sia ridondante, lo riconosco. Ma, vedi, so che i registi amano alla follia tagliare i testi, adorano sforbiciare, perciò lascio spesso tutto quello che mi passa per la testa in quel momento. Non è una scusa, è la verità. So bene che il metodo di cura della Dottoressa non è professionale, ma mi serviva una spalla per Sara, per il suo quasi monologo. Sara, come quasi tutti i depressi in cura, è bugiarda, si inventa cose, altre le stravolge, altre ancora le ingigantisce per avere pietosa comprensione. Malgrado tutto l'affetto che lei dice di aver ricevuto dai suoi genitori adottivi (Quella strana coppia di lesbiche) ha continuamente bisogno di essere compresa (coccolata) ed è anche per questo che cerca uomini adulti. Non ne avevo l'intenzione, ma mi accorgo che scrivo soltanto giustificazioni al mio lavoro. D'altra parte, un testo teatrale vive sul palcoscenico e muore su uno scaffale. E questo mio testo non è mai stato rappresentato.Sa perché? Il regista al quale l'ho sottoposto ha detto che c'è poco movimento. E questa è stata l'unica obiezione. Mah! Sono contento di aver letto la sua critica, non so se lei potrà dire altrettanto della mia risposta. In ogni caso, ci ho sempre tenuto ad avere corrispondenti attenti come lei e ci terrei che la nostra corrispondenza non finisse quì. Buona serata.