13
« il: Novembre 05, 2012, 23:18:02 »
Il Direttore
Nel 1984 io e Marina viviamo in un minuscolo appartamento di via Beato Pellegrino.
Abitiamo insieme da quasi tre anni , frequentiamo lo stesso corso di laurea e siamo grandi amiche.
Da qualche mese siamo riuscite ad entrare, come tirocinanti, in un Centro diurno privato che si trova a pochi minuti da casa nostra, quest’esperienza ben risponde alle nostre esigenze formative e animate da grande volontà, passione e un’innata capacità comunicativa riusciamo a ritagliarci un piccolo angolo di soddisfazioni personali e professionali.
Gli operatori e la coordinatrice del Centro ci vedono di buon grado, soprattutto perché di fronte ad ogni loro richiesta siamo sempre disponibili e nel tempo ci affidano tutti i casi “meno piacevoli” ma questa inevitabile gavetta non ci spaventa.
Anche il Direttore del Centro mostra simpatia nei nostri confronti, è un personaggio eclettico che vagheggia tra le arti grafiche e la psicologia creando un connubio piacevolissimo e molto affascinante per due menti assetate di conoscenza come le nostre, a tempo perso ci porta a mostre di scultura , fotografia, seminari di psicologia e condisce il tutto con aneddoti, nozioni, date e gustose curiosità.
Siamo alla fine di questo piacevole anno di tirocinio e il Direttore ci ha proposto di coordinare una piccola colonia sull’isola di Ca’ Roman , con un gruppo sparuto di persone partiamo per quest’ avventura, all’arrivo ci troviamo di fronte ad uno scenario degno dei pionieri del West, la struttura è un insieme di casette che rimanda all’idea di un vecchio villaggio abbandonato, alcune sono veramente fatiscenti, la più grande, quella che dobbiamo usare come dormitorio, ha molte camere inagibili e la cucina ha bisogno di grandi pulizie, intorno le casette l’erba è molto alta e il sentiero che porta al mare e quasi scomparso del tutto, ma anche se attorniate da mille piccoli problemi organizzativi il nostro è un soggiorno piacevolissimo, siamo tutti felici e soddisfatti e, al rientro, riceviamo un meritato riscontro positivo che ci traghetta ad una nuova collocazione per il prossimo anno formativo e così il Direttore crea per noi il ruolo di “ borsiste”, i nostri compiti non si allontano molto da quelli dell’anno scorso, unica differenza è che adesso siamo retribuite e questo, per due studentesse sempre al verde come noi, è un vero e proprio tesoro.
Un altro anno è quasi passato e per la prossima estate il Direttore ci affida, nuovamente, la gestione della colonia, questa volta iniziamo l’organizzazione con largo anticipo, abbiamo carta bianca su tutto e per evitare spiacevoli sorprese ci preoccupiamo di mandare per tempo sull’isola del personale specializzato che disponga il tutto al meglio per il nostro arrivo, i risultati che abbiamo conseguito lo scorso anno hanno avuto una discreta eco e così il numero dei partecipanti è aumentato e di conseguenza anche il numero degli operatori che scegliamo rigorosamente nella nostra cerchia di amici, siamo entusiaste perché quello che troviamo sull’isola ha i comfort del villaggio turistico e l’intimità di una casa e non avendo “rogne” di cui occuparci ci possiamo dedicare allo svago in tutte le sue forme e anche il soggiorno marino di quest’anno è un trionfo.
Il Direttore è felicissimo per il nostro nuovo successo e tra i racconti e le congratulazione, senza darci il tempo di riprenderci, ci ha proposto di andare, il prossimo mese per 15 giorni, a Londra, saremo delle “borsiste”( per cui a costi minimi per noi) in un piccolo gruppo di studenti che andranno a visitare alcune strutture che operano nel settore di nostro interesse con una progettualità creativa ed innovativa , la proposta è entusiasmante ed accettiamo senza troppo pensarci.
Il tempo che ci separa dalla partenza è sufficiente per organizzare tutto con accuratezza e per conoscere i nostri futuri compagni di viaggio, che fin da subito si rivelano simpatici e divertenti, ad una settimana dalla partenza siamo pronte ed eccitate al pensiero di questa nuova avventura.
L’aereo partirà domani,
sono le due di notte e mi sveglio,
non capisco bene cosa stia succedendo,
forse un po’ di agitazione per la partenza,
o forse non so,
fatto sta che ora sono in un letto di ospedale,
sono stata operata di appendicite e con la ferita dolorante mi rigiro e mugugno,
già, tra due ore Marina, con il resto del gruppo, partirà per Londra.