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« il: Ottobre 06, 2011, 15:37:51 »
Mi addormento una sera e tutto mi sembra cosi strano! strani rumori, strani versi, strani animali! Noto quanta varietà di rumori notturni si sentono! quanti animali la notte si animano per cacciare, allattare, bere, camminare, intimidire.
Al calar del sole, il ruggito della leonessa pare voglia dire "sto arrivando, attenzione", mentre le scimmie, i lemuri, i facoceri, le zebre, velocemente si allontanano dal bacino in cui stanno bevendo per lasciare spazio ai loro cacciatori.
Un rumore sembra avvicinarsi, è molto insolito, voci sommesse in una lingua straniera, pare vogliano organizzarsi a fare qualcosa, ma cosa non capisco, neanche aguzzando le orecchie.
Mi alzo nel buio ed in punta di piedi mi avvicino alla finestra, un babuino ruba il mango dall'albero e velocemente lo divora, poco lontano, nascoste 2 persone, le vedo a stento, nel buio della notte, riesco solo a distinguere il bianco dei loro occhi, uno di loro avanza con un balzo felino ed ha in mano una fionda, scaglia un sasso e manca il babuino che velocemente scappa urlando indispettito.
Apro lentamente la porta, chiedo ai miei guardiani, proprio coloro che armando la fionda, hanno tentato di colpire il povero babbon, il motivo per cui lo hanno fatto, la riposta è stata:
- Madame abbiamo fame e bambini a casa, in qualche modo dobbiamo mangiare
- il salario che vi do non è sufficiente?
- oui Madame, ma noi siamo tanti
decido di aumentare i loro salari, ma le scene si ripetevano costantemente.
Di pomeriggio, quando sulle 18.00 rientro a casa, amo guardare i falchi volteggiare nel cielo, mi distendo sull'erba, mentre i miei compagni di avventura (cani, long tale e conigli) giocano intorno a me, in questo modo fingo di dimenticare che oltre quelle mura qualcuno uccide, i bambini vengono stuprati, violentati, seviziati, addestrati alla guerra, e le bambine indotte alla prostituzione, mentre cala la sera qualcuno si organizza per colpire qualcuno o qualcosa nella speranza di risolvere qualche problema.
Ma in realtà qual è il problema? perchè si fanno le guerre? quanto sono insignificanti?
E' pronta la cena, distrattamente mi alzo, raccolgo la borsa, il computer e quanto ho disseminato sul prato, porto un po di arachidi ai miei animali e mi dirigo in bagno, come se una doccia potesse cancellare tutto cio che avevo affrontato lungo la giornata: bambini con fungosi nei capelli, eritemi, irritazioni varie, ferite da colpi di machete, segni di corrosione da acido sul viso, mutilazioni, ferite da arma da fuoco o da taglio...
Sento delle risate sommesse, mi dirigo verso il bagno, considerando che ho l'acqua corrente, dalla finestra vedo delle persone caricare sulla testa, sulle spalle, dei bidoni d'acqua riempiti al lago, da portare a casa, io pero avevo l'acqua corrente, creata con dei recipienti sul tetto della casa, ed un motorino che portava l'acqua ai miei rubinetti, anche la mia acqua era diversa, a noi bianchi è interdetto usare le stesse cose degli africani, abbiamo una pelle diversa, anticorpi diversi e bere o usare la loro acqua ci porterebbe a delle malattie letali per noi, normali per loro.
Getto lo sguardo nello studio, luogo in cui mi ritiro a lavorare, riflettere, studiare, conteggiare e mi accorgo di avere anche la televisione, mi balena in mente che quello stupido arnese, mezzo di divertimento o di tristezza, unico canale col mondo esterno, unico svago in un posto in cui non puoi uscire se non sei scortato, e non ci sono locali in cui prendere l'aperitivo o andare a cenare o trascorrere la serata con gli amici, quella stupida scatola è una cosa che i miei bambini, al centro di recupero non hanno mai visto!
Non dimenticherò mai i loro sguardi nel vedere quella scatola parlante, colorata, per noi cosi normale per loro cosi speciale.
li raduno in una sala, in cui io ed i miei collaboratori abbiamo montato la tv, sento le loro voci, i gridolini, le risate, spinte, gli inseguimenti, le canzoncine in coro, normali giochi da bambini dimentichi della loro condizione, catturo la loro attenzione chiedendogli di stare solo un minuto in silenzio, mi pace stupirli, farli sentire amati ed importanti, abbasso le tende creo un'atmosfera soffusa e cosi comincia la proiezione di un cartone animato, loro stanno li, immobili, con gli occhi sgranati, attoniti e stupiti, le bocche aperte, i nostri occhi si riempiono di lacrime.
La mia giornata finisce cosi, semplicemente, tanti pensieri corrono lontani come nuvole al vento, quando ci si diverte a trovarne la forma, tento di dormire invano, mi giro e mi rigiro nel letto....
Non c'è notte in cui, oggi, non mi fermo ad ascoltare i rumori della notte:
- una macchina che passa, il cigolio di una bici, un bimbo che piange, la nenia della sua mamma, l'eco di una televisione, il trillo di un telefonino, un cane che abbaia.... ci guardiamo intorno con la nostra normalita ed il nostro senso logico, i nostri tappeti, il nostro lusso, i riscaldamenti dimenticando quanto piacere danno i rumori della notte.