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15 minuti per creare / Il cammino
« il: Luglio 14, 2019, 18:32:20 »
Piccola parentesi prima del racconto. è la prima volta che scrivo qualcosa e la faccio leggere a qualcuno la pubblico in questa sezione appunto perchè voglio critiche costruttive per migliorare e capire come strutturare un racconto grazie in anticipo a chi commenterà questo post
Urla, rumore di acciaio su acciaio, uomini che cadono a terra inermi con uno sguardo vitreo che accettano la morte a malincuore. È su un campo di battaglia che inizia la nostra storia, dove di solito essa finisce, ed è su tre uomini che ci soffermeremo, anzi due perchè il terzo ha incontrato la morte in quest istante.Il primo dei due un uomo giovane con la spada sguainata studia il suo avversario molto più anziano di lui che restituisce lo stesso sguardo, il primo aveva già mandato a segno un colpo sul braccio di lui.
Devo studiare i suoi passi, le sue spalle ricorda Rheg le parole del mastro d'armi "I piedi indicano la direzione del colpo, le spalle la forza che impiegherà nel colpirti" era riuscito a ferirlo alla spalla perchè aveva impostato il suo colpo sul mio ventre, facendo quel passo in più intuii la sua direzione e lo anticipai ma adesso? Ho scoperto le mie carte lui mi sta studiando, la spada ha ricevuto un brutto colpo lo intuisco, maledizione non dovevo portare con me questo pezzo di ferro, ho bisogno di tempo. L'uomo anziano percorreva un cerchio perfetto e Rheg lo seguiva, ogni tanto la tensione arrivava al limite e si scambiavano uno massimo due colpi di spada.
Devo aspettare un suo passo falso non far entrare la paura dentro di tè, Rheg continuava a ripetersi questa frase da dieci minuti ma niente, l'uomo difronte a lui non cedeva anche se ferito dimostrava la sua tempra ed ogni tanto allungava un colpo sapendo che lui avrebbe reagito frettolosamente, non era una normale scherma questa era la guerra tutto moriva intorno a loro ma se lui fosse uscito vincitore da questo duello avrebbe vinto la guerra, avanti a lui c'era Domnus capitano della legione elitaria di Sormius regno ormai nemico da secoli, mancava poco, lo sentiva il colpo decisivo era vicino, la sua spada non avrebbe retto altri dieci minuti in quello stato, a costo di romperla, doveva ucciderlo; mancava veramente poco, Domnus avanza di scambio in scambio al suo avversario che decise di non prendere le distanze e ad ogni colpo ne restituiva uno ancora più pesante, Rheg colpiva a destra e Domnus schivava poi Domnus fintava un attacco a sinistra e colpiva a destra, era una danza continua. Devo continuare ad attaccare! Lo vedo si sta indebolendo ancora un pò e sarà finita. In quel momento Rheg intuì il passo di Dom veloce, feroce non aveva niente a che vedere con la schermaglia combattuta fino ad ora, sembrava che si fosse scrollato gli anni di dosso e allora lui fece lo stesso; il colpo veniva da destra e lui lo segui avrebbe deviato con il piatto della sua spada seguito il filo della lama nemica fino ad arrivare a colpire sotto la spalla nel punto in cui la sua armatura si apriva.
Accadde tutto in un secondo Rheg parò ed incalzo il colpo fin sotto il braccio di lui ma con orrore l'impugnatura della spada cedette nelle sue mani, il colpo cambio direzione infrangendosi nell'armatura del suo avversario che blocco la lama e con un colpo ascendente stacco di netto il suo braccio inondando quel campo con il sangue del principe Rheg erede al trono del regno di Yigdra.
Non sento dolore, forse perchè sto morendo, la vista inizia ad offuscarsi ho dato la mia vita in guerra, non riuscirò mai ha realizzare le mie ambizioni; perchè proprio a me? Ho sempre cercato di essere giusto, leale, rispettoso del popolo ho sempre seguito le direttive di mio padre che mi ha inviato qui a morire, allora la colpa e la sua? No non è sua la colpa la mia arroganza mi ha reso cieco non ho capito che dopo il primo colpo assestato la mia spada stava cedendo dovevo cambiare modo di combattere.
Il campo di battaglia si fermo come se stesse trattenendo egli stesso il fiato mentre il capitano domnus con il suo spadone troneggiava sul principe Rheg e quasi urlo di dolore quando essi calò la spada nella gola di lui fermando quell'agonia. I guerrieri di Yigdra scappavano, il loro condottiero era morto, e molti morirono come lui, il suo regno cadde dopo una lunga guerra i suoi cittadini resi schiavi, i ribelli furono trucidati le loro donne stuprate ed i loro figli educati ad odiare i propri genitori, tutto questo per una spada, una misera spada che fu raccolta dalle mani del defunto Rheg riparta e veduta ai mercanti per qualche spicciolo.
Ed è da qui che inizia il suo cammino molti cavalieri la brandiranno e mieterà molte vittime nell'attesa del suo legittimo padrone
Urla, rumore di acciaio su acciaio, uomini che cadono a terra inermi con uno sguardo vitreo che accettano la morte a malincuore. È su un campo di battaglia che inizia la nostra storia, dove di solito essa finisce, ed è su tre uomini che ci soffermeremo, anzi due perchè il terzo ha incontrato la morte in quest istante.Il primo dei due un uomo giovane con la spada sguainata studia il suo avversario molto più anziano di lui che restituisce lo stesso sguardo, il primo aveva già mandato a segno un colpo sul braccio di lui.
Devo studiare i suoi passi, le sue spalle ricorda Rheg le parole del mastro d'armi "I piedi indicano la direzione del colpo, le spalle la forza che impiegherà nel colpirti" era riuscito a ferirlo alla spalla perchè aveva impostato il suo colpo sul mio ventre, facendo quel passo in più intuii la sua direzione e lo anticipai ma adesso? Ho scoperto le mie carte lui mi sta studiando, la spada ha ricevuto un brutto colpo lo intuisco, maledizione non dovevo portare con me questo pezzo di ferro, ho bisogno di tempo. L'uomo anziano percorreva un cerchio perfetto e Rheg lo seguiva, ogni tanto la tensione arrivava al limite e si scambiavano uno massimo due colpi di spada.
Devo aspettare un suo passo falso non far entrare la paura dentro di tè, Rheg continuava a ripetersi questa frase da dieci minuti ma niente, l'uomo difronte a lui non cedeva anche se ferito dimostrava la sua tempra ed ogni tanto allungava un colpo sapendo che lui avrebbe reagito frettolosamente, non era una normale scherma questa era la guerra tutto moriva intorno a loro ma se lui fosse uscito vincitore da questo duello avrebbe vinto la guerra, avanti a lui c'era Domnus capitano della legione elitaria di Sormius regno ormai nemico da secoli, mancava poco, lo sentiva il colpo decisivo era vicino, la sua spada non avrebbe retto altri dieci minuti in quello stato, a costo di romperla, doveva ucciderlo; mancava veramente poco, Domnus avanza di scambio in scambio al suo avversario che decise di non prendere le distanze e ad ogni colpo ne restituiva uno ancora più pesante, Rheg colpiva a destra e Domnus schivava poi Domnus fintava un attacco a sinistra e colpiva a destra, era una danza continua. Devo continuare ad attaccare! Lo vedo si sta indebolendo ancora un pò e sarà finita. In quel momento Rheg intuì il passo di Dom veloce, feroce non aveva niente a che vedere con la schermaglia combattuta fino ad ora, sembrava che si fosse scrollato gli anni di dosso e allora lui fece lo stesso; il colpo veniva da destra e lui lo segui avrebbe deviato con il piatto della sua spada seguito il filo della lama nemica fino ad arrivare a colpire sotto la spalla nel punto in cui la sua armatura si apriva.
Accadde tutto in un secondo Rheg parò ed incalzo il colpo fin sotto il braccio di lui ma con orrore l'impugnatura della spada cedette nelle sue mani, il colpo cambio direzione infrangendosi nell'armatura del suo avversario che blocco la lama e con un colpo ascendente stacco di netto il suo braccio inondando quel campo con il sangue del principe Rheg erede al trono del regno di Yigdra.
Non sento dolore, forse perchè sto morendo, la vista inizia ad offuscarsi ho dato la mia vita in guerra, non riuscirò mai ha realizzare le mie ambizioni; perchè proprio a me? Ho sempre cercato di essere giusto, leale, rispettoso del popolo ho sempre seguito le direttive di mio padre che mi ha inviato qui a morire, allora la colpa e la sua? No non è sua la colpa la mia arroganza mi ha reso cieco non ho capito che dopo il primo colpo assestato la mia spada stava cedendo dovevo cambiare modo di combattere.
Il campo di battaglia si fermo come se stesse trattenendo egli stesso il fiato mentre il capitano domnus con il suo spadone troneggiava sul principe Rheg e quasi urlo di dolore quando essi calò la spada nella gola di lui fermando quell'agonia. I guerrieri di Yigdra scappavano, il loro condottiero era morto, e molti morirono come lui, il suo regno cadde dopo una lunga guerra i suoi cittadini resi schiavi, i ribelli furono trucidati le loro donne stuprate ed i loro figli educati ad odiare i propri genitori, tutto questo per una spada, una misera spada che fu raccolta dalle mani del defunto Rheg riparta e veduta ai mercanti per qualche spicciolo.
Ed è da qui che inizia il suo cammino molti cavalieri la brandiranno e mieterà molte vittime nell'attesa del suo legittimo padrone