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Anch'io Scrivo poesia! / Re:Lo poi chiama' come te pare
« il: Maggio 21, 2019, 11:39:22 »
L' amore sa trovare sempre l' espressione giusta. Bei versi.
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" Portami via!Vero tutto quello che ci rapisce e ci trascina è vento. grazie piccolofi
Ti amo, vento. "
E' proprio così : quel che è linfa, quel che è " follia", quel che è forza che fa scorrere il sangue nelle vene, lo si cerca, lo si ama.
E allora, che sia un uomo o che sia semplicemente la vita stessa nella sua creativa mutevolezza, viene da dire : " Portami via! Ti amo, vento ".
E' il vento di tutto quel che è vivo e ci rapisce.
Nihil, detto da te, la Marianna... Io invece volevo fare i miei complimenti a Angela, una retromarcia perfetta tra i versi, all'Eden appunto...
brava Angela. Il pane è il simbolo dell'umanità, non a caso Gesù usò quello, mica cannoli siciliani. Il pane e il sale venivano offerti agli ospiti come grande onorificenza del loro arrivo, se ne parla già nell'Iliade. Mi ricordo di quando ero in collegio dalle suore se nella spazzatura del refettorio suor Colomba trovava un pezzo di pane, alla prima che le capitava lo faceva mangiare, perchè gettare il pane è un sacrilegio. Accadeva anni fa, ora avrebbero trovata la suora in qualche fosso. Anche far mangiare il pane levato dalla spazzatura è un sacrilegio. Andò a finire che tutte uscivamo dalla mensa con il pane avanzato in tasca e lo buttavamo con comodo. Se posso aggiungere una cosa...come mai per strada non si sente più il profumo del pane?Il pane è il cibo primario dell'uomo, non per niente si usa l'espressione guadagnare il pane, per indicare il lavoro.
Radice primaria che non si estirpa. Bellissima immagine, infatti se torniamo indietro nel tempo, sino ad Adamo ed Eva, l'umanità ha sempre la stessa radice.Siamo tutti figli di Adamo ed Eva, ancorati a quell'umanità imperfetta che ancora non riesce a capire se stessa.
I panni stesi al sole lungo le balconate
tra loro un giorno all’unisono decisero di parlare
per raccontare il cosa e il come
in un cassetto che dalle loro case vivevano ogni momento.
E certo che ne avevano di viaggi immaginari
parole scritte al vento e illuminate al sole
di mani frettolose rincorse dai pensieri,
di giovani visionari e timidi arrabbiati
che nelle notti sole assistevano i ricordi.
E dimezzando il pianto, ridendo di tanto in tanto
si dissero che la vita avevano raccontato.