Scrittura creativa
Scrittura creativa => 15 minuti per creare => Topic aperto da: Platino - Maggio 18, 2019, 20:55:11
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Che sia un breve racconto, un romanzo o una poesia, quel gioco di ruolo è quanto si cala in chi sta scrivendo o meglio digitando. E' divertente quanto a volte denso di ostacoli come particolari. Sto scrivendo un racconto erotico o forse tale, tra un impiegato di banca e una commessa, io che i soldi li odio. Trovarsi in altri abiti, mansioni o fisionomie, entrare nel pensiero di un personaggio, virtuale o meno che sia, nel suo modo di agire e fare, può portare a errori che rovinano il tutto. E' fin troppo facile scriversi in prima persona, da vissuto o osservatore in proprio. Diventa difficile esserlo di altro/i, una sorta di slalom in cui mi sono ritrovato più volte a gareggiare, tuttora con creatività e iniziativa propria, calandomi nei panni del protagonista o semplice, complice narratore, di vicende realmente accadute o fantasiose. I dettagli spesso diventano sgambetti, l'esperienza non sempre aiuta a rialzarsi...
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Sì, è difficile calarsi nei panni di un' altra persona, anche perché in genere i personaggi riflettono comunque una parte dell' autore che tende a delineare aspetti che gli sono propri. Io ad es. difficilmente potrei scrivere un horror, essendo una persona molto mite.
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io mi trovo bene scrivendo in prima persona, ed è verissimo, scriviamo sempre in parte di nioi stessi. Attento quindi ;D Platino con il racconto erotico.... :happy:
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Nihil, non sono macchina da guerra, ops, da tastiera... Se "Tenero Orso e Piccola Strega" dal giugno dell'anno scorso ha ottenuto oltre 1050 visite senza commenti alla data attuale della presente modifica, chi tace acconsente. Quindi, abbi/ate pazienza, il prossimo è in prima persona, ma costruito di/su tante radici, ambienti, esperienze come storie conosciute altrui. Spesso da giovane mi "calavo" nelle avventure o relazioni raccontate da tanti amici, ora lo faccio ancora con loro da adulto.
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Torno sul gioco di ruolo, questo strano e articolato gioco, di quando si scrive, implica anche il conoscere"l'ambiente" dove muoversi o dove far muovere i personaggi o tutta la trama o struttura. Il discorso per me è valido anche per una poesia o i miei amati aforismi. Ho messo tra virgolette l'ambiente in quanto sfondo, palcoscenico invisibile da tradurre a parole, del tutto, materiale di cose visibili ma anche fatto da comunicazioni , dialoghi, parole dai significati criptati, a doppio senso o scontati per chi lo vive, non gli esterni. Porto ora un esempio, a mia esperienza: muoviamoci all'interno di un reparto... C'è differenza tra un reparto di produzione, di un ospedale, di un supermercato. Ognuno completamente diverso materialmente, col suo gergo o lingua interna. Io in produzione ci vivo, a un infermiere ho chiesto consulenza come a un mio amico bancario, la commessa della grande distribuzione anche, vedi sopra l'intervento di apertura...
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interessanti i giochi di ruolo! ;D
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In fin dei conti, è solo informarsi bene dei fatti, persone e situazioni prima di scriverli. Il romanzo citato è fermo, attende sviluppi, ma Loro, entrambi ci sono. Li ho solo lasciati al parcheggio del centro commerciale da dove nasce il tutto e già ben ...
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Sti personaggi vanno legati!
;D
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Chi io o i miei protagonisti? Ci hanno già provato per entrambi...
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Chi io o i miei protagonisti? Ci hanno già provato per entrambi...
Molte volte anche per me e i miei, allora