Scrittura creativa
Libri e Lettura => Letteratura che passione => Topic aperto da: Brunello - Marzo 12, 2011, 19:00:44
-
Di libri se ne leggono tanti, qualcuno si dimentica, qualcuno si rilegge, qualcuno ti rimane nel cuore....Uno che mi ha regalato forti emozioni è stato..''La ragazza con l'orecchino di perla'' di Tracy Chavalier, è questo il più bello che ho letto!!
-
L'ho letto anch'io e mi è piaciuto moltissimo. L'ho letto dopo aver visto il film che è un vero capolavoro, ci si trovano tutti i colori dei quadri e l'atmosfera del tempo.
Da vedere assolutamente.
Un libro che ho letto recentemente, la cui storia editoriale è già un'avventura commovente, è "La suite francese" di Irene Nemirowsky che è a dir poco un capolavoro, forse il miglior libro che abbia letto degli ultimi 10 anni.
-
Domanda da un milione di dollari.
-
Sono troppi Brunello, ognuno di loro ha i suoi buoni motivi, se vuoi comincio con il primo.
Me lo ha regalato il mio fidanzato da ragazza (40 anni fa!) L'ho letto tutto di un fiato, ed ho capito che non ero scema e... che anch'io, che avevo cominciato a lavorare a 14 anni, ero capace di leggere!
Ero affezionatissima a questo romanzo di Massimo Cianetti dal titolo: Quel gran paradiso.
Purtroppo l'ho prestato e...di conseguenza perso.
L'ho riletto qualche anno fa prendendolo in prestito alla Biblioteca Sormani di Milano.
-
A me sono piaciuti follemente "I Buddenbrock" di T. Mann e "La prima moglie" Di D. Du Maurier. Sono i miei preferiti in assoluto e li ho riletti più volte. Terzo in classifica "Rinascimento privato" della Bellonci. Se ami i gialli è bellissimo il libro di Blossum (se non sbaglio) "La ragazza del lago" da cui era stato tratto il film con SErvillo. Ciao!!!
-
A me sono piaciuti follemente "I Buddenbrock" di T. Mann e "La prima moglie" Di D. Du Maurier. Sono i miei preferiti in assoluto e li ho riletti più volte. Terzo in classifica "Rinascimento privato" della Bellonci. Se ami i gialli è bellissimo il libro di Blossum (se non sbaglio) "La ragazza del lago" da cui era stato tratto il film con SErvillo. Ciao!!!
Si...i Buddenbrok, ricordo con tenerezza l'ultimo discendente, il bambino di nome Hanno, e della Bellonci oltre a Rinascimento Privato" anche "Lucrezia Borgia " l'ho trovato interessante e piacevole anche se credevo fosse pesante, visto il titolo. Ci piacciono gli stessi autori terrò in considerazione la tua lettura:"La ragazza del lago" che non conosco. abow
-
'Cent'anni di solitudine', di Marquez. Anche se trovo la produzione posteriore di Marquez molto più matura dal punto di vista narrativo, come 'L'amore ai tempi del colera', la dimensione di saga fantastica di 'Cent'anni di solitudine' è qualcosa di unico.
-
Il libro più bello cha abbia mai letto?
Giuro non saprei. E' come chiedermi se preperisco ridere o giocare, mangiare o bere...
Ogni lettura ha regalato emozioni differenti e diverse le reazioni che ha suscitato, ma, se dovessi proprio citarne uno scriverei La collina dei conigli di Richard Adams...
-
A me sono piaciuti follemente "I Buddenbrock" di T. Mann e "La prima moglie" Di D. Du Maurier. Sono i miei preferiti in assoluto e li ho riletti più volte. Terzo in classifica "Rinascimento privato" della Bellonci. Se ami i gialli è bellissimo il libro di Blossum (se non sbaglio) "La ragazza del lago" da cui era stato tratto il film con SErvillo. Ciao!!!
Si...i Buddenbrok, ricordo con tenerezza l'ultimo discendente, il bambino di nome Hanno, e della Bellonci oltre a Rinascimento Privato" anche "Lucrezia Borgia " l'ho trovato interessante e piacevole anche se credevo fosse pesante, visto il titolo. Ci piacciono gli stessi autori terrò in considerazione la tua lettura:"La ragazza del lago" che non conosco. abow
[/quote
Toverai sul mio sito www.mariacristinaflumiani.it le recensioni dei miei libri preferiti. Sono una secchiolina, lo ammetto, mi piace scrivere e mi diletto a pubblicare le mie opinioni. Miao!
-
Io non leggo libri da anni, ma ne ho letti tanti quando sono stato il ragazzino originale deriso da quello stesso mondo che considera l'originalità un disagio, da operare attraverso la riduzione agli strati bassi affollati da personalità banali. Sono riuscito a leggere L'essere e il nulla di J.P.Sartre che avevo sedici anni e, almeno per quanto si riferiva al nulla... l'ho capito tutto. Io sarei quello che si dice essere un illetterato, e non per niente faccio il contadino e disprezzo la cultura, quella incapace di riconoscere la necessità di una sintesi che sia in grado di mostrare l'unità attraverso la molteplicità che è suo riflesso capovolto.
L'accumulo nozionistico ingranellato in collane di saperi a cui manca la chiusura è, dal mio punto di vista, adatto a quello che è definito essere il "buon senso comune" e che è, in realtà, il modo che le collettività adottano per ridurre tutto al semplice, perché ciò che non è semplice sfugge alla loro portata di comprensione. Non scrivo per comunicare verità, ma per denudare quelle considerate tali delle vesti che non appartengono all'Essenza la Quale, attraverso di esse, esprime ciò che si può intuire, e più raramente vedere, del Mistero dell'esistenza.
-
A Lella
Ti consiglio anche "Io uccido" di Faletti, "Le piaceva la musica e le piaceva ballare" della Mary Higgins Clarks e "Perfezioni provvisorie" di Carofiglio. Adesso mi hanno consigliato "Il linguaggio dei fiori", l'hai letto? ciao.
-
Il più intrigante: Eco. il nome della rosa
il più romantico: Saramago, le intermittenze della morte
il più eccentrico: Pamuk, Rosso è il mio nome
ma il più bello in assoluto ancora Saramago, il Vangelo secondo Gesù Cristo
E
-
Il più intrigante: Eco. il nome della rosa
il più romantico: Saramago, le intermittenze della morte
il più eccentrico: Pamuk, Rosso è il mio nome
ma il più bello in assoluto ancora Saramago, il Vangelo secondo Gesù Cristo
E
Su Saramago vige in me l'indecisione. Non so proprio decidere se vinca Cecità, La caverna o Le intermittenze.
E però non saprei neanche individuare il libro più bello tra i tanti letti, perché ognuno dei più amati ha avuto qualcosa, un'atmosfera, uno strascico, una magia. E allora se proprio provo a dirne uno mi viene di tornare indietro e scegliere un libro che per come mi rapì, per i temi trattati, per come è sempre rimasto nel ricordo e come l'ho ritrovato, ha in qualche modo un posto molto speciale nel mio essere: La Storia Infinita di Ende.
-
[/quote]
Su Saramago vige in me l'indecisione. Non so proprio decidere se vinca Cecità, La caverna o Le intermittenze.
[/quote]nemmeno per me è stato facile scegliere, perchè le differenze tra un romanzo el'altro (parlo di quelli di Saramago che ho letto) sono a volte minime, una graduatoria à difficile da fare; oltre a quelli da te citati annoto
tutti i nomi
l'uomo duplicato
l'anno in cui mori ricardo reis (che mi ha fatto amare Pessoa)
saggio sulla lucidità (un seguito di cecità)
manuale di pittura e calligrafia
storia dell'assedio di lisbona
la zattera di pietra (surreale)
e infine quel piccolo capolavoro che è Caino
E
-
"Fuga dalla libertà" di Fromm. applicabile sia alle vite dei singoli individui che alle grandi masse.
-
"Fuga dalla libertà" di Fromm. applicabile sia alle vite dei singoli individui che alle grandi masse.
E' un libro che non dimentichi!
-
"Memorie dal sottosuolo" di Dostoevskij dharmas
-
Il più intrigante: Eco. il nome della rosa
il più romantico: Saramago, le intermittenze della morte
il più eccentrico: Pamuk, Rosso è il mio nome
ma il più bello in assoluto ancora Saramago, il Vangelo secondo Gesù Cristo
E
ho adorato questi libri,abbiamo gli stessi amoriiiiiii!
-
Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Uno splendido spaccato della sicilia pre-unitaria, dei siciliani e delle ragioni per cui l'Unità sarebbe stata un fallimento. Scritto in maniera divina.
-
ultimamente sto esplorando autori particolari.
Letto per ultimo L'omonimo di Jhumpa Lahiri, bengalese. Di solito il libro che amo di più è l'ultimo che ho letto.
Questo è davvero particolare. Parla di un bambino chiamato Gogol. in onore di Gogol, nome che lui odia e solo da grande saprà il perchè di quel nome. La famiglia bengalese si trasferisce in America per sfuggire alle tradizioni , spesso rimpiangendole. I figli si sentono ovviamente americani , ma nemmeno loro taglieranno le loro radici. E' una tenera parabola di chi emigra, sempre in equilibrio tra aspettative, speranze, delusioni e ricordi. Una parabola anche tra generazioni che non si comprendono, ma che alla fine si rimpiangono. Un libro prezioso.
-
Scarpe italiane di Henning Mankell
-
Delitto e castigo di Dostoevskij
-
Non serve dirlo ma leggerlo, "Lo zibaldone" dell'amato Leopardi....