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Parla di una ragazza che perde l'unica persona che ha al mondo, la nonna; allorasi rifugia nel cuore della casa, la cucina, dove vegeta senza nutrirsi.Quando un suo compagno di scuola e sua madre la invitano astare nella loro bella casa, dimostra ancora la sua passione per la cucina che rappresenta per lei il luogo dove si prepara il cibo, risorsa basilare della vita, e ci si riunisce per consumarlo. Questa stanza bella e funzionale rispecchia la serenit delle persone che la abitano. Cos riprende a mangiare e a vivere. Banana tocca diversi temi: la solitudine, il cibo come risorsa e arte, l'omossessualita e quello che le pi caro della morte.L'autrice condisce la storia con quello stile lucido e triste equella sensibilit che rendono ogni suo librounico.
Brani tratti dal libro: "Non c' posto al mondo che io ami pi della cucina. Non importa dove si trova, com' fatta: purch sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano." "Quella era una mamma? Ero allibita e non riuscivo a staccare gli occhi da lei. I capelli lucidi le arrivavano alle spalle, la luce profonda degli occhi a mandorla, la forma perfetta delle labbra, il profilo deciso e la luminosit vibrante che irradiava da tutto il suo essere... non sembrava umana." Non avevo al mondo nessuno del mio sangue, potevo andare in qualunque posto, fare qualunque cosa. Provai una sorta di vertigine. Stavo toccando con mano e vedendo con i miei occhi, per la prima volta, quanto fosse immenso il mondo e profonda loscurit e linfinito fascino e solitudine di tutto ci. Vorrei essere felice. Pi della fatica di continuare a scavare nel fondo del fiume, mi attira il pugno di sabbia dorata che ho trovato. MCF
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