Con la tipica matrice della sua scrittura che fa della contaminazione una cifra stilistica originale, nel "Signore delle lacrime" Antonio Franchini incrocia il reportage narrativo di un viaggio in India con la quotidianit della vita occidentale, il pantheon induista con il materialismo del nostro mondo, creando un sovvertirsi nei ruoli di Oriente e Occidente, esotico e domestico (familiare), racconto e ricordo, indian food e gastronomia emiliana, finzione e sprazzi autobiografici. Una leggera meditazione sulla morte e un apparente bilancio sulla vita che ogni uomo di mezza et pu accennare a se stesso, senza pretendere di farlo sul serio, ma lasciandosi attraversare da suggestioni, impressioni, letture, brividi di ricordi o di premonizioni, immagini di luoghi infestati da ogni forma di falsit e tuttavia impregnati di sacro in ogni pi intima fibra. |