Rosa Luxemburg diceva che chiamare le cose con il loro nome un gesto rivoluzionario. In un?epoca come la nostra, quando la democrazia vacilla e la sfera pubblica deve contenere canali labirintici come Twitter e TikTok, l?uso delle parole pu produrre trasformazioni drastiche della realt. Attraverso il linguaggio si esercita il potere della manipolazione e della mistificazione. Per questo le parole devono tornare ad aderire alle cose. Manomissione, certo, significa danneggiamento. Ma nel diritto romano indicava la liberazione degli schiavi. Questo libro si misura con questa ambivalenza: del nostro linguaggio indica le deturpazioni, ma anche la possibilit delle parole di ritrovare il loro significato autentico. questa la condizione necessaria per un discorso pubblico che sia aperto e inclusivo. Esistono cinque pilastri del lessico civile che questa guida anarchica e coraggiosa riscopre: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta. A partire da queste parole chiave Gianrico Carofiglio costruisce un itinerario profondo e rivelatore attraverso i meandri della lingua e del suo uso pubblico. In un viaggio libero e rigoroso nella letteratura, nell?etica e nella politica, da Aristotele a don Milani, da Cicerone a Primo Levi, da Dante a Bob Marley, fino alle pagine esemplari della nostra Costituzione, scopriamo gli strumenti per restituire alle parole il loro significato e la loro potenza originaria. Salvare le parole dalla loro manomissione, oggi, significa essere cittadini liberi. |