|
Scrittori presenti: 21026 Menu categorie Menu |
Strano libro, questo, quasi un ibrido, composto com da un racconto breve e da un saggio letterario, un insieme che normalmente potrebbe stonare , ma che nel caso specifico offre un risultato pregevole, risultando entrambi i pezzi due autentici gioiellini. Comincio dal racconto, n breve, n lungo, oserei dire il giusto, proprio perch non c nulla di troppo, n si notano assenze nel discorso, condotto in un italiano ormai raro, forbito senza essere lezioso, scorrevole senza essere impetuoso. La vicenda in s grottesca, perch il protagonista, Poliorcete Visentini, dove letimologia greca del nome significa assaltatore di citt, loggetto di una diabolica scommessa delle autorit italiane e jugoslave (siamo negli anni cinquanta), un gioco infame a cui il personaggio si sottrarr in un finale esemplare, rivendicando la propria dignit di uomo. In queste righe, oltre a essere presente tutta lassurdit della politica, viene evidenziato il ruolo di suddito di qualsiasi cittadino, merce di scambio, individuo da dominare, oggetto in pratica di giochi di potere. E questa prospettiva che dona universalit a un racconto che sembrerebbe agli inizi limitato solo al fenomeno contingente delle persecuzioni subite nel dopoguerra dagli italiani nei territori dellIstria e della Dalmazia. Sozi sembra dirci che quello che accadde in un certo buio periodo potrebbe accadere nuovamente, anzi accade sempre, continuamente entro e oltre ogni confine. E riguardo ai confini pare evidente che siano solo frutto di un calcolo umano, perch Poliorcete, anche se sta di l, sempre italiano resta e la sua casa, la sua famiglia sono unisola di italianit, perch non possibile negare le origini, se non rinunciando alla propria dignit. In questa doppia chiave di lettura il racconto finisce con lassurgere a uno stupendo canto di libert. Per quanto concerne il saggio ( Con unosservazione che parte dal XXIII secolo per arrivare al XX, Sozi fornisce un quadro di quanti, residenti in quelle terre geograficamente italiane da sempre, ma politicamente fino alla fine XVIII secolo, nonch per il breve periodo successivo che va dal 1919 al 1945, hanno lasciato segno in campo letterario, ovviamente scrivendo nella nostra lingua. Sono molti di pi di quanto si possa pensare, segno di una vitalit culturale di tutto riguardo e presente ancor oggi in territori che ormai da tempo non sono Italia, ma Slovenia e Croazia. La mano di Sozi sa essere leggera, tracciando dei vari autori non tanto una descrizione didascalica, ma evidenziando il significato della loro opera rapportato al tempo in cui vissero. La lettura cos si presenta agevole e consente di fare un progressivo punto della situazione, insomma di avere delle idee un po pi chiare su quello che stata la produzione letteraria in quei territori. Mi sembra superfluo aggiungere che Ginnastica depoca fredda sicuramente raccomandabile. Renzo.Montagnoli
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
|