"Sapevo che Huckleberry Finn era considerato il primo romanzo americano moderno, sia per la struttura on the road sia per la lingua diretta, parlata. Cominciai a leggerlo e lo amai immediatamente perché ci ritrovavo quello spirito di evasione e di libertà, quella ricerca di un vivere che rifugge le convenzioni sociali. Ed era quello che mi piaceva degli scrittori della beat generation, di Kerouac in particolare. Iniziai a documentarmi sull'America povera, contadina, fatta di fango e acqua. Ciò che amavo della storia era la dimensione del viaggio, i rarissimi cavalli, e la presenza del fiume. Raccolsi numerosi libri sui battelli del Mississippi. Ero affascinato dall'atmosfera del western, con i cowboy, con i pistoleri - adoravo quelli dai grandi baffi, dai cappelli a punta, pelosi, grotteschi come quelli di Robert Altman e completamente diversi da quelli di John Wayne. Tutto questo è servito per Huckleberry Finn, e anche se alcuni dei personaggi non sono poi entrati nel fumetto, ho voluto tuttavia gli facessero compagnia nel libro. È un libro importante per me, una tappa della mia carriera. Ma ciò che spero davvero è di far scoprire a nuovi lettori un capolavoro della letteratura, e di far nascere in loro il desiderio di leggere l'originale". (Lorenzo Mattotti) Età di lettura: da 11 anni. |