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Recensione Matteo Grimaldi Non farmi male
Non farmi male è una raccolta di racconti dolorosi. Sette storie in cui domina la paura, ma non una paura visionaria, una paura reale, e pertanto terribile. La paura della vita che a volte sa essere davvero ingiusta riservando solo orrore a chi meriterebbe almeno una possibilità. È di fronte al dubbio che l’essere umano trema risvegliando quell’oscurità dell’anima che succhia via la serenità.
I sentimenti trattati sono i più vari: dall’amicizia che conduce all’estrema prova, in cemento; al rancore di una ragazza di fronte alle violenze subite dall’amica, in la voce di V; dalle passioni di una vita, che spesso conducono al rifiuto, ma che invitano a continuare nella lotta, in passione da cani; al tormento di un’esistenza da insonne e il dramma di una vissuta da cieco, in grigioscuro; dall’innocenza di una giovane mente, che si scontra con la perversione e la malattia di un adulto, in non farmi male; all’odio di un figlio nei confronti di un padre infedele e ingrato, in domani addio; fino ad arrivare ai toni del mistero oscuro e del noir di veleno rosso sangue, perla che chiude la raccolta.
I protagonisti sono tutti giovani o giovanissimi che, per scelta fatale o per costrizione, si trovano a percorrere una via deviata dal “buono” e dal “giusto” e a incontrare così il male e la paura di soffrire. La cosa che colpisce è il modo sincero in cui l’autore racconta. Il suo stile, crudo e amaro, non è mai fine a se stesso, ma funzionale alle storie narrate affinché il lettore possa cogliere in tutta la loro realtà, e senza veli di sorta, temi duri come la pedofilia o la droga. Ottima la capacità di rendere il parlato diretto, schietto e, a tratti, rabbioso dei giovani e dei bambini.
Non farmi male è un pugno nello stomaco, diretto e preciso. Le parole di Matteo Grimaldi descrivono ogni singolo racconto, ogni sensazione con puntualità e trasporto, come se avesse avuto di volta in volta la possibilità di entrare sotto pelle al personaggio e viverne le emozioni. Il risultato è una sensazione di coinvolgimento anche da parte del lettore, che viene materialmente trasportato nella pagina, e ne esce con i segni addosso. Non è una serie di racconti che possano essere facilmente accantonati una volta letti. Restano in testa a lungo, propongono interrogativi, e spingono alla riflessione. E per essere un’opera prima non è poco.
Matteo Grimaldi è un abile scrittore, che alla straordinaria vena creativa sa abbinare un’eccellente capacità narrativa e stilistica, attraverso un ottimo utilizzo delle parole, in grado di evocare immagini nitide, suoni e profumi, che avvolgono pienamente il lettore.
Per conoscerlo meglio visitate il suo blog: www.lastanzadelmatto.splinder.comin cui alterna divertenti deliri a riflessioni più profonde.
Matteo Grimaldi
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