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Recensione Michel Houellebecq Le particelle elementari
La trama de Le particelle elementari si svolge in un arco di tempo che va dal 1998 al 2009. Un narratore fuori dal tempo della storia racconta la vita dei fratellastri Michel Djerzinski e Bruno Clement, imparentati da parte della madre, Janine Ceccaldi.
Michel Djerzinski è un biologo molecolare di grande fama e ingegno. Solitario e atarassico conduce un'esistenza dedicata interamente alla ricerca. Suo fratello Bruno è emotivamente e caratterialmente il contrario di Michel: insegnante di lettere è fin da ragazzo ossessionato dal sesso, in maniera morbosa.
La storia dei due fratelli viene narrata in maniera distaccata fino a ricostruire l'albero genealogico a partire dai nonni di entrambe le famiglie. Da una parte Houellebecq vuole evidenziare le differenze tra i due fratelli attraverso le loro esperienze, gli studi, gli affetti, le passioni esaltate o represse; dall'altra le loro vicende si inseriscono in un contesto storico ben preciso e le loro esperienze si intersecano in modo indissolubile con il contesto sociale che fa da contorno e che a volte diventa il nucleo centrale della storia.
Il libro è infarcito di riferimenti storici, cinematografici, sociali, di costume: dal fantasma dell'opera all'arancia meccanica, da Emmanuelle a Jimi Hendrix. Tutti i riferimenti si miscelano tra di loro: la Storia, la sociologia, la biologia, la cinematografia, i fumetti, la filosofia, il giornalismo e le riviste.
La Storia reale si confonde con elementi e personaggi di pura fantasia che vengono accostati a persone realmente esistite in modo tale da impedire al lettore la distinzione tra reale e fantastico. Un esempio è Francesco di Meola, fondatore della comunità di Esalen in California. Questo fantomatico personaggio, non solo conobbe Allen Ginsberg e Aldous Huxley, ma divenne poi l'amante di Janine Ceccaldi, la madre di Michel e Bruno.
La comunità di Esalen esiste veramente e viene descritta dal suo sito web in questo modo:
"Il mondo è una visione di avventure, di frontiere inesplorate, di possibilità umane ancora da esplorare. C'è un posto meraviglioso, 120 acri di terra fertile tra le montagne e l'oceano, attraversato da canyon e sorgenti minerali..."
Insomma un luogo paradisiaco dove si tengono workshops su tutte le discipline new age conosciute. Argomenti che vengono ben descritti e vissuti da Bruno nel libro di Houellebecq, con la differenza che il personaggio Francesco di Meola non è mai esistito. Diventa quindi difficile separare la realtà storica dalla finzione, i luoghi reali da quelli immaginari, le evidenze biologiche scientifiche dalle pure elucubrazioni e speculazioni scientifiche in cui si arriverà nel finale.
La prima parte del libro è una ricostruzione della vita dei due fratelli dove l'ambiente e le relazioni sociali influenzeranno il loro carattere e la loro futura vita adulta. La voce del narratore scende fino a calzare i panni di Bruno e Michel, alternativamente, con una predilezione per Bruno. La focalizzazione si muove in una dimensione temporale, dal passato al presente, infine al futuro.
L'occhio che osserva sembra quello di un ricercatore che analizza le cavie del suo esperimento. Houellebecq non ha creato dei personaggi ma delle cavie da laboratorio buttate nella gabbia del mondo e messe in relazione con una quantità di stimoli a cui i suoi ratti umani hanno reagito in maniera differente.
I riferimenti topografici si distribuiscono nel libro a ragnatela e fanno sembrare i personaggi delle pedine che si muovono nella gabbia costruita dall'autore-sperimentatore.
Esemplare è il capitolo 8: "L'animale Omega" dove Bruno, ancora undicenne diventa la vittima preferita dei ragazzi più grandi del collegio. Subirà torture, sevizie e violenze sessuali. Il narratore storico diventa lo sperimentatore che spiega: "Praticamente tutte le società animali si reggono su un sistema di dominazione basato sulla forza relativa dei loro membri. Tale sistema è caratterizzato da una rigida gerarchia; il maschio più forte del gruppo è detto animale alpha; a questi segue il secondo come forza, l'animale beta, e così di seguito fino al più debole e quindi ultimo della catena gerarchica, l'animale omega."
Anche le descrizioni sono fredde e distaccate come se si stesse descrivendo un animale da laboratorio. L'autore non si lascia mai andare al lirismo, prediligendo l'osservazione arida delle caratteristiche fisiche.
Le ricerche spirituali di Meola annegheranno, anche in punto di morte, in morbosi desideri sessuali. La sua figura contraddittoria verrà sostituita dal figlio David di Meola che venderà tutte le proprietà del padre per creare una setta satanica dedita a pratiche aberranti come gli aborto-party dove il feto veniva macinato e poi mischiato a pasta di pane per la delizia degli adepti.
Le particelle elementari diventa un libro di denuncia verso la società moderna. Una denuncia ben descritta nel capitolo 15 con l'ipotesi Macmillan. Il procuratore capo della California Daniel Macmillan, riferendosi ai fatti relativi a David di Meola: "Macmillan vedeva in quell'episodio un sintomo della decadenza sociale e morale in cui sin dalla fine degli anni Cinquanta sprofondava la società americana.".
Il tema della morte è onnipresente, nessuno si salva, pochi moriranno di vecchiaia. Saranno i virus, l'aids, il cancro, gli omicidi e i suicidi a portarsi via tutti i personaggi. A proposito di Bruno si legge: "Fino all'ultimo avrebbe desiderato vivere, fino all'ultimo si sarebbe battuto contro gli accidenti e le sventure della vita concreta e del corpo che si logora. Fino all'ultimo istante avrebbe chiesto una piccola proroga, un piccolo supplemento di esistenza. Fino all'ultimo istante, in particolare, sarebbe andato in cerca di un ultimo momento di godimento, di una piccola chicca supplementare."
Infatti Bruno sarà l'unico a non morire tragicamente ma dovrà finire i suoi giorni in una clinica per malati di mente.
Un altro elemento costante è il sogno. La presenza onirica è fortissima e spesso la narrazione viene spezzata dalle descrizioni dei sogni dei personaggi che saranno oscuri presagi del loro futuro. Uno spazio e un tempo che si aprono ai sogni di Bruno e Michel, investigando nella dimensione onirica e svelando il loro inconscio.
Gli scenari futuri saranno a dir poco inquietanti. Gli studi di Michel Djerzinski porteranno alla creazione di una una nuova razza umana perfetta che sconfiggerà la morte e le malattie e guarderà ai propri progenitori con distacco e disprezzo: "Ma al di là del piano storico, l'ambizione ultima di quest'opera sta nel rendere omaggio a questa specie sventurata e coraggiosa che ci ha creati. Questa specie dolorosa e vile, di poco diversa della scimmia, e che pure recava in sè, aspirazioni assai nobili."
Di Vincenzo Ciccone
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