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Recensione Dacia Maraini Isolina
Isolina è un romanzo d'inchiesta, ambientato a Verona nel 1900, nello stile di Sciascia che aveva ideato per la Sellerio la collana "La memoria", per raccontare e riscrivere di fatti avvenuti in tempi lontani ed evocare morti oscure, processi e sentenze memorabili.
Isolina è una ragazza di 19 anni che viene barbaramente uccisa, fatta a pezzi e poi gettata nell'Adige. La sua unica colpa è quella di essersi innamorata del bel Carlo Trivulzio, tenente del 6° reggimento degli Alpini.
Isolina non è una bellezza, anzi, la Maraini la descrive così: "Di Isolina non ci sono ritratti. Cosa sappiano di lei? "Scorpione, vacchetta, scimmia", la chiama Trivulzio. "Anemica scrofolosa" dice il medico di lei. "Gobba, bassa, bruttina" dicono i vicini. Insomma un esserino deforme privo di attrattive. Eppure Isolina sapeva incantare."
Carlo Trivulzio ha messo in cinta Isolina e farà di tutto per riuscire a convincere la ragazza ad abortire. Le darà dei soldi per comprare delle polverine. Le dirà direttamente: "O abortisci a Verona, oppure andrai a partorire a Milano".
Isolina non ha alcuna intenzione di abortire, il bel tenente sogna di sposarselo.
Il dramma avviene la sera del 14 gennaio 1900. Isolina viene invitata a cena nell'osteria del Chiodo da Trivulzio e altri ufficiali. Alla fine della serata, tutti alticci, fanno sdraiare Isolina su un tavolo di legno e le infilano un forcone nell'utero per farla abortire. Isolina morirà dissanguata e verrà poi fatta a pezzi, infilata in un sacco e gettata nell'Adige.
I suoi resti verranno ritrovati da due lavandaie, sotto il ponte Garibaldi, il 16 gennaio 1900.
Il primo indiziato è il tenente Trivulzio che negherà di essere responsabile della morte della povera ragazza. L'ufficiale Verrà assolto dal tribunale, ma i giornali di sinistra e in particolare il "Verona del popolo" del deputato socialista Mario Todeschini continueranno a interrogare testimoni, smuovere le acque e ad accusare Trivulzio di essere l'assassino.
Solo due anni dopo la vicenda, nel novembre del 1901, Carlo Trivulzio darà querela a Todeschini per diffamazione.
Il processo non è solo lo scenario dove si svolge il confronto tra Trivulzio e Todeschini ma soprattutto lo scontro tra i difensori dell'onore dell'esercito e chi invece ricerca la verità e si schiera dalla parte della povera Isolina.
La tesi di questo romanzo d'inchiesta è la denuncia di uno Stato più attento a salvaguardare la propria immagine piuttosto che difendere i diritti dei deboli e degli innocenti.
Il libro si divide in quattro parti. "I fatti", raccontati da un narratore storico che riprende gli articoli dei giornali dell'epoca.
"Sulle tracce di Isolina", dove il narratore storico esce dall'ombra e diventa la stessa autrice che si trasferisce a Verona per raccogliere tutte le informazioni possibili sulla vicenda e visitare i luoghi del delitto.
La terza parte è il "processo Todeschini" dove, dagli atti del processo, emerge la volontà dei giudici di insabbiare la vicenda e di mostrare la povera Isolina, come una ragazza dai facili costumi.
La quarta e ultima parte è "la sentenza" dove la tesi dell'inchiesta trova la sua dimostrazione: "[...], ma cosa conta la vita di una ragazzina di famiglia oscura, povera e di scarsa moralità di fronte all'onore dell'esercito? Ed è quello che alla fine trionfa, contro tutte le evidenze con la forza di una ideologia che doveva esprimere l'idea del Paese".
Di Vincenzo Ciccone
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